giovedì 23 febbraio 2012

di pancia, di cuore... da ridere

da 'La Regione Ticino' del 23 febbraio 2012

‘‘Il riso ha in sé qualcosa di rivoluzionario’’, diceva il filosofo russo Alexander Herzen. E lo sa bene Chiara Pelossi-Angelucci, l’autrice de Di pancia, di cuore... da ridere , che in poco più di un mese è riuscita a vendere duemila copie del suo romanzo autoprodotto, diventando un piccolo caso editoriale in Ticino. Lo sa perché questo libro, che fa tanto ridere, ha avuto un buonissimo successo di pubblico (quarto in classifica nelle librerie ticinesi), e lo sa perché, grazie a questo libro, anche lei si è «rivoluzionata».
La scrittrice locarnese si porta infatti sulle spalle una storia «mica da ridere» , che è riuscita a superare proprio grazie alla scrittura e all’effetto benefico che le storie da lei raccontate hanno avuto su di sé.

Chiara ha due bambini e un marito, è una mamma e moglie felice. La figlia più piccola però, Anna, è nata con una grave malformazione all’esofago. Una malattia che ha profondamente sconvolto l’esistenza tranquilla della famiglia, ma che ha anche fatto scoprire a Chiara di avere dentro di sé una forza più grande di quanto immaginasse: lei e suo marito hanno preso di petto la situazione, e hanno reagito. Tutta l’energia che si può mettere in un’impresa del genere però, vivendo per l’altro prima che per se stessi, dopo due anni è andata affievolendosi, e quando Anna iniziava a stare meglio, Chiara ha cominciato a subire un normalissimo contraccolpo. E allora, in un periodo dove il panico la faceva da padrone e dove persino andare a prender la posta poteva rappresentare una difficoltà, l’autrice ha iniziato a sentire il sano bisogno di... ridere! Ha iniziato così a leggere solo libri divertenti, nutrendosi al contempo di film comici, finché un giorno ha deciso, esaurita la riserva di pellicole e pagine, di iniziare a scrivere lei stessa qualcosa che la facesse divertire, «perché andarlo a cercare quando lo posso fare io?» .

È iniziata così l’avventura Di pancia, di cuore... da ridere , un libro che effettivamente permette di lasciarsi andare alle emozioni della pancia e alle farfalle, al cuore. Una mezz’ora al giorno solo per sé, scrivendo: così Chiara comincia a dar vita a Lina, piccola eroina dei giorni nostri. Leggere le sue avventure è come passare una serata in compagnia delle proprie amiche di sempre ascoltando confidenze, a volte ridicole, a volte scabrose, a volte commoventi, a volte scioccanti, appassionarsi per la vita di qualcuno che sentiamo improvvisamente così simile a noi. Si ride con la consapevolezza di una profondità nascosta tra le pagine che però ci mantiene leggeri, perché i messaggi, anche quelli tosti, li si può accogliere anche con la dovuta levità d’animo.

Comicità e autoironia, armi essenziali per una ragazza di 24 anni come Lina che affronta il mondo d’oggi. Un mondo confuso e con esempi e valori apparentemente allo sbaraglio, da ricercare, per scoprire che in realtà sono proprio là dove si dovevano trovare. Un mondo dove le piccole crisi di panico – e chi non le ha ormai? – sono all’ordine del giorno, dove avere dei genitori completamente normali è un’utopia, dove la spiritualità è a un congresso new age come dalla cartomante all’angolo, ma anche in un campo nomadi; dove l’amore è ancora possibile, sempre; dove l’amicizia vince, gli anziani sono amanti passionali e i figli più seri di quanto si creda. Lina è una ragazza che seguiamo per un istante relativamente breve, due settimane durante le quali prende delle decisioni importanti e inizia a munirsi di alcuni strumenti che le permetteranno di capire un po’ meglio la propria vita, e quella di chi la circonda. Una sorta di mini bildungsroman contemporaneo e condensato, scritto con destrezza e semplicità. A contrastare i due anni fuori dall’ordinario di Chiara Pelossi, due settimane di vita quotidiana di Lina. A contrastare il pianto, le risa in una di quelle storie che vorremmo sentire di continuo. L’autrice ha trovato il modo per sopravvivere in un periodo buio, e della sua dolce forza coinvolgente fa partecipi tutti, ma proprio tutti. Dando un’occhiata al suo sito Internet si possono cogliere i commenti entusiasti dei più svariati lettori: dal docente alla libraia, dalla casalinga allo scrittore, dall’informatico alla bisnonna, tutti affermano di aver divorato il libro, sia chi lo fa per professione sia chi non legge mai.

No, « non è facile scrivere qualcosa di comico e ridicolo quando la vita va proprio all’opposto », afferma l’autrice, ma forse è proprio questo che fa, il miracolo del riso.

Di pancia, di cuore... da ridere è edito da autorinediti e il 10 per cento del ricavato è devoluto in beneficenza all’associazione Alessia di Vernate, che si occupa di aiutare i bambini ammalati e le loro famiglie.

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