« Signor Presidente, quale sarà il futuro dei nostri bambini
»? Andreotti non risponde, piega la testa e rimane immobilizzato in un
ghigno per quasi un minuto, finché la conduttrice televisiva, dopo
averlo più volte interpellato, lancia bruscamente la pubblicità. Questa
scena ha colpito Elisabetta Terlizzi e Francesco Manenti: cosa sarà
passato per la mente dell’anziano uomo politico? La domanda diventa
inaffrontabile per chi si occupa da troppo tempo ‘ delle cose dei grandi
’? Quali immagini, quali sensazioni avranno immobilizzato il suo corpo?
I due artisti di Progetto Brockenhaus, decidono di rispondere al
quesito posto ad Andreotti con lo spettacolo La menta sul pavimento.
«Non si tratta di una risposta realistica, ma di un pretesto» – ci racconta Elisabetta, attrice drammaturga e regista insieme a Francesco. « La (non) risposta di Andreotti ci ha scioccato, ispirato e ci ha poi indotti a cercare nella sua mente».
Nasce così questo spettacolo del 2009, rappresentato per la prima
volta in Svizzera questa sera, venerdì e domani, sabato, alle 21 al
CambusaTeatro di Locarno. I due artisti ci accompagnano attraverso un
viaggio surreale in uno spazio pressoché onirico, la materia grigia di
Andreotti – menta sul pavimento – rappresentata in scena come una
vecchia sala di conferenze: un tavolo e un vecchio cencio che fa da
schermo. In questo scenario polveroso due marionette dal cuore umano ci
raccontano la propria storia, con una piccola cassa da morto, dalla
quale uscirà tutta la loro vitale visione, e quel «fardello che tutti ci portiamo appresso di vita e di morte».
La menta sul pavimento è un gioco di parole: una donna che si
la-menta, e al contempo la freschezza rigenerante della menta, come i
bambini. «Un ossimoro per portare in scena un gioco che da piccolo e superficiale si fa drammatico».
Teatro, danza, video, pittura e fotografia si contaminano in un
ensemble estetico che ci restituisce la poetica visione di Progetto
Brockenhaus. «Noi non pensiamo mai a quali codici utilizzare ma usiamo tutto, al momento opportuno». Perché vedere questo spettacolo? Per la regista Terlizzi « perché
tocca temi importanti, come quello del futuro dei bambini, perché è
divertente poesia, perché il disegno luci di Mara Cugusi lo ha reso
magia ».
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