mercoledì 8 febbraio 2012

'Racconto d'inverno' a Lugano


Un Racconto d'inverno per narrare della follia amorosa, di donne e uomini e di potere. Tutto questo con la potenza di una tragicommedia esilarante. L'opera di Shakespeare, scritta nel 1611 a cinque anni dalla sua morte, ispirata all'Otello ma con l' happy and che tutti avremmo sognato per Giulietta e Romeo, è in scena al Cittadella di Lugano dal 7 febbraio a questa sera. Prodotto da Teatridithalia, con la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani registi-attori del Teatro dell'Elfo di Milano, Racconto d'inverno è una splendida opera sull'amore, giocata da attori di grande talento. La pièce, la meno rappresentata in Italia tra le opere di Shakespeare, snocciola in due atti dal ritmo incalzante una lunga serie di verità incastonate tra quelle splendide metafore e jeux de mots che solo la delicata genialità di Shakespeare sa offrire. Il Racconto è quello di Leonte, re di Sicilia, che viene accecato dalla gelosia nei confronti di sua moglie, la bella e virtuosa Ermione, e del suo migliore amico, il fido Polissene re di Boemia. La gelosia è immotivata, ma Leonte ci trascina con sé nei meandri della sua follia paranoica. Una prima parte tragica quindi, che vede la sparizione via via di diversi personaggi e l'isolamento progressivo del re, che pentito rimane solo con Paulina, amica della moglie persa. Ma chiude l'atto la speranza della vita che continua, in una splendida immagine con la neve di Boemia contro il mare mosso, e la principessa Perdita, la neonata di Ermione ripudiata da Leonte, salvata. Accanto alla perdita di razionalità maschile però, si fa largo una forza e lucidità femminile, rivoluzionaria per i tempi in cui la pièce fu scritta. Shakespeare, sapiente maestro delle passioni umane, confuta i pregiudizi misogini dell'epoca dotando le sue protagoniste di solidità e coraggio. Facendo questo orna le sue principesse di quell'arguzia, ironia e sfrontatezze di cui solitamente vestivano le sue popolane. Il secondo atto dello spettacolo, più comico, si svolge in Boemia, luogo esotico non ben precisato dove i toni cupi della prima parte lasciano spazio a colori, dialetti, feste e farse. Dove il tempo, anche se sappiamo che sono passati 16 anni, non è più definito, dove accanto al re c'è un venditore ambulante, dove un principe (Florizel, figlio di Polissene), si innamora della bellissima figlia di una trattora (quella Perdita ritrovata) ed è pronto a rinunciare al suo lignaggio per il amore.
In Racconto d'inverno ci sono tutti gli ingredienti per un grande spettacolo, dalla bravura degli attori, sopra tutti il Leonte di Ferdinando Bruni, alla coraggiosa messa in scena con elementi ogni epoca e luogo, in un testo estremamente moderno.

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